Tutti conoscono Ulisse, per gli storici Odisseo, personaggio simbolo della letteratura e della mitologia greca ed il suo avventuroso viaggio in giro per il mediterraneo nel tentativo di ritornare ad Itaca da sua moglie Penelope che, tessendo e disfacendo la tela, lo aspettava fiduciosa senza mai perdere la speranza.
Ulisse era il più famoso degli esploratori.
Ma quanti di voi conoscono Telemaco?
Telemaco era il figlio di Ulisse e passò gran parte della sua vita a cercare il padre, non sapendo se questi fosse vivo o morto.
Ma lo cercava.
Da circa 10 anni, proprio come Ulisse, giro l’Italia a piedi, spesso in solitaria, facendo diventare la mia passione per il cammino e la natura un lavoro a tutti gli effetti.
Ho percorso a piedi circa 25 mila km, concluso 26 cammini in solitaria, attraversato 8 regioni e accompagnato più di 5 mila persone grazie al mio lavoro di guida naturalista.
Il tutto incorniciato da foto strappa like buone per tutti i social.
Questo è quello che tutti vedono.
L’altra faccia della medaglia è rappresentata dai tanti km di sopralluoghi da solo, spesso in inverno con freddo pungente o in estate, oppresso da un caldo asfissiante; dalla formazione, dagli investimenti fatti per il sito, il blog, le attrezzature, per regolarizzare una professione, quella della guida escursionistica, troppo spesso confusa con il capo gita o celata dietro improbabili associazioni.
Ma, soprattutto, quello che non tutti vedono, sono i miei occhi quando devo salutare mio figlio, novello Telemaco, ogni qualvolta sono in partenza per l’ennesimo viaggio, sapendo di non poterlo vedere per giorni o intere settimane. Allora gli faccio indossare il mio zaino, lo fotografo e lo porto metaforicamente con me sulle spalle, che oramai possono reggere qualsiasi zavorra. E quando torno gli racconto le mie avventure e fa nulla se un banale gatto selvatico diventa una tigre, se una lucertola diventa un coccodrillo, se un semplice sasso si trasforma in una pietra rara e preziosa.
Quello che conta è che alla fine Ulisse e Telemaco si ricongiungono. La cosa che più mi sta a cuore è mio figlio che, alla domanda della maestra “Che lavoro fa il tuo papà?”, risponde fiero: “L’esploratore “.