Creator Vesevo. Un museo a cielo aperto sul Vesuvio.

Creator Vesevo e’un incredibile museo permanente di arte contemporanea a cielo aperto nato sulle pendici del Vesuvio; un progetto diventato realtà il 29 Ottobre del 2005, alla presenza dell’allora presidente della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi,  per volontà del comune di Ercolano e curato nei minimi particolari dal direttore artistico, Jean-Noël Schifano. Le 10 opere, lavorate da 10 artisti internazionali provenienti da tutto il mondo ed utilizzando come materia prima il basalto presente sul vulcano, sono posizionate lungo la  strada che da Ercolano  conduce a quota mille sul cono del Vesuvio, uno dei vulcani più amati e temuti al mondo.

La prima scultura si trova proprio all’incrocio da dove parte “via Vesuvio”, a quota 400 metri , ed è un’opera dell’olandese Mark Brusse, dal titolo “Listening with the eyes”. Un gigante di pietra con degli  enormi occhi che sembrano scrutare il visitatore che inizia il cammino  verso il gran cono. Di fronte a noi il meraviglioso paesaggio della skyline di Napoli.

Tra le opere più significative una menzione d’onore la merita certamente Lello Esposito, l’unico italiano che ha preso parte al progetto, famoso per le sue raffigurazioni dei simboli napoletani tra cui spiccano pulcinella e San Gennaro, che troviamo esposti in diversi quartieri della città partenopea. La sua opera, intitolata Gli occhi del Vesuvio, è una enorme maschera di pulcinella da 45 tonnellate posizionata in posizione panoramica a quota 450 metri. I suoi occhi rappresentato quelli del popolo napoletano che guardano verso l’orizzonte quasi chiedendo clemenza al vulcano.

Un’altra opera di enorme impatto emotivo è senza dubbio “L’Antenato” di Vladimir Velickovic. Un enorme teschio adagiato sulla terra nuda con la bocca spalancata e i denti in primo piano, sembra che voglia coinvolgere lo spettatore nel suo dolore, misto a terrore e preoccupazione. Salendo ancora di quota troviamo “Il tempo inesorabile”, opera del tedesco Johannes Grutzke.Si tratta di un uomo, forse stanco di fuggire dai lapilli, consapevole del poco tempo che gli resta, che non rinuncia al suo ruolo di genitore, infatti appare in procinto di difendere il figlio, nascondendolo dietro il suo collo.