Come tutti i viandanti senza pace ero stufo dei soliti viaggi. Cercavo qualcosa di diverso , di profondo…quasi di esoterico. L’Italia e’ un paese bellissimo e vario nelle sue sfaccettature architettoniche . Boschi , monti , fiumi , laghi , mare.
Il primo passo era scegliere ” dove andare “. Mi tornarono in mente , come in un flashback premonitore , delle parole di Don Patricello che ebbi modo di incontrare qualche anno fa. Mi parlo’ di una zona crocevia nel medioevo per mecenati e pellegrini di tutta Europa e che in alcuni punti coincideva con l’antica via Francigena . Una fitta ragnatela di sentieri e sterrati che oggi viene identificato come ” CAMMINO DI S. FRANCESCO ” o Via di Francesco in quanto ripercorre i passi del Santo poverello di Assisi .tralascerò l’aspetto spirituale , molto personale e difficilmente spiegabile .
L’Umbria mi ha da sempre affascinato . Per le sue montagne , per la sua fauna , la gastronomia , insomma l’ideale per chi , come me , ama vivere i propri viaggi a 360 gradi . Il secondo step era scegliere. ” come ” visitarla. In bici o a piedi ? Anche in questo caso la scelta e’ stata obbligata…Ed il motivo e’ semplice. Camminare ti lascia tutto il tempo per meditare e metterti a nudo , e a fine cammino hai la sensazione di una purificazione dell’anima. Inoltre Sempre più l’uomo interpone delle sovrastrutture tra se e l’ambiente che lo circonda e viaggiare a piedi e’ stata per me , in qualche modo , un vero ritorno alle origini. Un viaggio nel viaggio.
ITINERARIO
Due accessi per arrivare ad Assisi , uno dal nord con partenza da Laverna in provincia di Arezzo ed una dal sud da Greccio , famoso in quanto propro li’ fu costruito il primo presepe cristiano , tra l’altro ancora visitabile. In totale circa 300 km. Quasi totalmente segnalati.
Il mio itinerario invece partiva da Rieti per poi concludersi ,170 km dopo , ad Assisi.
Attraversando posti splendidi come Piediluco col suo incantevole lago , Poggio Bustone , Spello , Spoleto , Foligno , Trevi ed , appunto , Assisi. L’iti erario e’ballissimo , vario e si vive in totale simbiosi con la natura…che ti avvolge e ti coccola. Anche grazie agli organizzatori ed ideatori , come Gigi Bettin ed Angela che ho avuto modo di conoscere …anche se solo virtualmente.
Non è stato, va detto subito, un viaggio semplice. In un contesto fatto di paesaggi splendidi e infinitamente vari ci si imbatte in montagne da scalare ( il monte Subasio ed il bosco del Faggio ancora accompagnano le mie notti ) , dislivelli proibitivi e fiumi da attraversare . La scelta di viaggiare in solitaria , paradossalmente , e’ stato una logica conseguenza per chi , come me , ha fatto della solitudine l’unica compagna dei suoi viaggi. Una solitudine apparente però’ . In quanto e’ un continuo camminare tra una natura incontaminata , contadini al lavoro , fattorie ed animali allo stato brado. In fondo non e’l’uomo che fa il viaggio…ma e’ il viaggio a fare l’uomo
L’ESSENZIALE
Compagno di viaggio uno zaino della portata di 18 litri ed un paio di scarpe da walking. Due t shirt , due slip e due paia di calzini. Nient’altro…o meglio un paia di infradita che calzavo di sera appena completato la tappa , per dare sollievo ai miei piedi sofferenti.
Davvero non c’e’bisogno d’altro…e questa e’ la prima lezione che impari. Le nostre giornate ” metropolitane ” sono quasi interamente riempite del superfluo. I nostri sguardi sempre più indirizzati su di un cellulare…raramente ammiriamo le sfaccettature che la natura ci riserva… Lungo i 170 km ci si imbatte in alcune meraviglie architettoniche , sia laiche che religiose. Patrimonio inestimabile per il nostro paese. Non e’ raro…infatti …imbattersi in opere d’arte , dipinti d’autore e splendide cattedrali gotiche. Penso al Santuario della Foresta , posto a 800 metri. Al santuario di Poggio Bustone dove sono stato ospitato da Fra Renzo. Al bosco del faggio con la sua chiesetta medioevale ed al suo gigantesco faggio che diede riparo a S.Francesco . E ancora …le cascate delle Marmore , l’eremo delle carceri , lo scoglio rosso posto a 1200 metri in vetta al monte Subasio. Il fiume. Velino con le sue gelide e splendenti acque . E Ferentillo…splendido borgo medievale di poche decine di abitanti …dove e’ possibile visitare una rarità’…le mummie di Ferentillo…nove cadaveri mummificati perfettamente conservati nella locale chiesetta.
ASSISI
La metà finale . Un luogo magico . Una continua opera d’arte. Anche se , personalmente , ho ammirato con uguale ammirazione tutte le tappe , tutti i paesaggi …come detto e’ l’uomo a fare il viaggio e non viceversa.
Nella cattedrale si e’ accolti dall’UFFICIO PELLEGRINI. Controllatoi il passorto…o credenziale…ti viene rilasciato IL TESTIMiONIUM. Un documento ufficiale che attesta e certifica il tuo pellegrinaggio…e soprattutto il fatto di aver percorso almeno 100 km a piedi. Ciliegina sulla torta una messa , in onore dei pellegrini del giorno , che si tiene nella basilica minore e che mi ha enormemente emozionato.
Ho. Poche certezze nella vita…ma di una cosa sono sicuro…Tornerò posto.